Cosa visitare in Puglia?

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La bella stagione sta arrivando: il sole inizia a riscaldarsi, la natura si risveglia e il desiderio di viaggiare è sempre più forte… siamo pronti ad organizzare le nostre vacanze in Puglia! 

Per godere al meglio di una vacanza è sempre bene essere preparati ed avere una lista dei posti da visitare, per questo vogliamo suggerire i 5 luoghi da non perdere e le esperienze da vivere in ogni luogo durante la vostra vacanza in Puglia!   

Posti da visitare in Puglia: la nostra top 5

Lonely Planet


Bari 

Il primo dei luoghi da visitare durante una vacanza in Puglia è Bari, il suo capoluogo, ricco di storia ma anche di esperienze che solo tra i vicoli della città vecchia sarà possibile vivere!

Il quartiere di San Nicola, meglio conosciuto come Bari Vecchia, si trova all’interno delle mura su una penisola chiusa tra i due porti (porto nuovo e porto vecchio): è un labirinto di stradine attraversando le quali sarà possibile vedere colori, sentire profumi e soprattutto provare nuovi sapori delle tradizioni della vera città vecchia di Bari che resteranno nel cuore di ogni viaggiatore.


Cosa vedere a Bari Vecchia


      • La Basilica di San Nicola di Bari

Custodisce le reliquie di San Nicola e rappresenta l’incontro tra due culti differenti: la religione cristiana e il culto greco ortodosso. 



      • La Cattedrale di San Sabino

Di impatto il campanile che domina la città di Bari vecchia e il rosone centrale.



      • Piazza Mercantile

E’ il cuore pulsante della città di Bari vecchia, da qui partono molte stradine che si irradiano in tutto il centro storico, nelle vicinanze si potranno ammirare la “colonna dell’infame” (la colonna di giustizia), la casa di Niccolò Piccinni e la fontana della Pigna. Piazza Mercantile è ricca di locali e rappresenta una meta importante anche per i baresi che ne frequentano club e ristoranti.



      • Piazza Ferrarese

Prende il nome da una famiglia di commercianti ferraresi che vissero a Bari, rappresenta l’ingresso alla città vecchia di Bari.



      • La Muraglia 

E’ l’unico punto panoramico  della città vecchia, da qui si potrà ammirare il lungomare più lungo d’Italia con i suoi palazzi istituzionali e il nuovo porto commerciale.

Esperienze a Bari vecchia: la via delle orecchiette

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Girando per le stradine di Bari vecchia dopo aver superato l’Arco Basso, un vero e proprio tunnel di accesso alla zona più antica della città vecchia, si arriverà alla famosa Strada delle Orecchiette: sarete rapiti da un’invasione di colori, odori, suoni che raccontano la vera quotidianità degli abitanti di Bari vecchia: sarà molto semplice imbattersi in donne sedute davanti alla loro casa che impastano e lavorano le orecchiette che metteranno a seccare su banchi di legno; naturalmente si potranno acquistare le vere orecchiette fatte in casa in semplici bustine di plastica portando con sé un pezzo di Puglia. 

La Gazzetta del Mezzogiorno


La signora Nunzia Caputo, una delle massaie che troverete nella strada delle orecchiette, è diventato il simbolo del folklore barese partecipando nello stand della Puglia al Travel Show del New York Times e facendo in modo da far conoscere tutti i prodotti del territorio, in primis le orecchiette!


Street Food a Bari Vecchia

L’esperienza a Bari vecchia deve essere assolutamente completata da una serie di assaggi di prodotti tipici del luogo:



  • Le Sgagliozze

Striscioline di polenta fritta e salata



  • Le Poppizze

Frittelline di pasta da pizza salate o zuccherate in base ai gusti. Sarà possibile acquistare queste specialità anche dalla gente del posto che davanti casa, attrezzati con fornellini e pentoloni, preparano questa delizia del palato.



  • I Panzerotti

Calzoni ripieni di mozzarella e pomodoro (oggi  ne esistono infinite varianti) rigorosamente fritti, devono essere mangiati bollenti. La sfida è non sporcarsi mentre si mangia…!



Monopoli e Polignano a Mare 

Monopoli

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Città sdraiata sul mare adriatico è uno dei porti più attivi e popolosi della regione. Il centro storico di Monopoli è una testimonianza tangibile delle dominazioni  gotiche e bizantine, sarà molto semplice individuarle guardando semplicemente gli stili architettonici dei palazzi!

Passeggiando nelle viuzze del centro storico di Monopoli si resterà stupiti dai colori: il bianco delle case si mischia con il colore dei fiori sui balconi, l’azzurro intenso del mare si confonde con il cielo terso

Una passeggiata nel centro storico porterà alla scoperta di chiese suggestive come la Chiesa del Purgatorio dove si trova l’ossario dei frati, la chiesa di Santa Maria Amalfitana eretta su una grotta e restaurata diverse volte, la Chiesa di San Domenico con la sua elegante facciata. Durante la passeggiata non dovrà mancare la visita alla Cattedrale Santa Maria della Madia al cui interno si trova l’icona bizantina perfettamente conservata.

La passeggiata tra le viuzze del centro storico di Monopoli vi porterà anche alla scoperta dei locali tipici dove sarà possibile godere di un aperitivo con vista mare, acquistare un panzerotto bollente e mangiarlo seduti sul lungomare o gustare una buona cena a base di pesce…

Lasciando il centro storico e dirigendosi verso sud, ci si imbatterà in una lunga e rilassante passeggiata alla scoperta delle caratteristiche calette di sabbia con mare cristallino che vi porterà fino all’Abbazia di Santo Stefano sul mare.

Chiesa di San Michele

Monopoli non è solo centro storico e mare ma è anche campagna: le 99 contrade che la circondano e fanno parte del territorio monopolitano consentono anche di spaziare la visita ad aree come la piana degli ulivi, Patrimonio dell’Unesco, una distesa di ulivi secolari, di ammirare i campi perfettamente coltivati o andare alla scoperta di Chiese campestri come la Chiesa di San Michele con la sua vista mozzafiato su Monopoli.



Polignano a Mare


Polignano a Mare è un gioiello che si affaccia sul mare: caratteristiche le sue terrazze a strapiombo sul mare con vista mozzafiato meta di turisti in qualsiasi periodo dell’anno. 

La Lama Monachile è il simbolo di Polignano: una spiaggetta di ciottoli richiusa da due pareti di roccia a strapiombo sul mare, unica la vista dal ponte borbonico che la sovrasta.

Il centro storico di Polignano a Mare è un’esplosione di emozioni: le case bianche, i balconi fioriti i il blu del mare si combinano in una serie di viuzze che si incastrano tra loro e che rendono magica la visita a questo splendido paesino sul mare.

Spostandosi a nord da Polignano a Mare ci si imbatte nell’Abbazia di San Vito che all’origine era un convento divenuto adesso abitazione privata. L’abbazia si trova sul mare e fa da sfondo alla tipica processione sul mare delle reliquie di San Vito il 14 giugno.


Polignano a Mare è anche il paese d’origine del grande cantautore italiano Domenico Modugno: il paese gli ha dedicato una statua alta circa 3 metri, rivolta verso il borgo, con le braccia aperte e come intento a cantare la celebre canzone “Volare” famosa in tutto il mondo.

Esperienza a Monopoli e Polignano a Mare: un giro tra le masserie

Masseria Spina, Monopoli


La masseria fortificata è una struttura che si trova in campagna, in posizione isolata rispetto ai centri urbani. Nasce con la funziona difensiva dai pirati, saraceni, briganti che minacciavano il mezzogiorno, in particolare a Puglia che subiva continue incursioni dal mare. Veniva realizzata tenendo conto di un certo gusto architettonico ed estetico grazie alla maestria di artigiani e muratori che lavoravano la pietra o il tufo. Tutte le masserie erano circondate da mura che assicuravano protezione.

La struttura della masseria si sviluppava intorno ad una corte dove si trovavano le abitazioni dei proprietari, tutti gli ambienti di servizio e nelle masserie più ricche era possibile trovare perfino la chiesa o la cappella. La masseria era un vero e proprio micro villaggio autosufficiente dove i rapporti tra i proprietari e i contadini si intrecciavano: non era difficile che i figli dei contadini avessero la possibilità di studiare grazie alla benevolenza del padrone.

Ancora oggi esistono le masserie e negli ultimi anni si è assistito ad una rivalutazione di queste: molte sono diventate aziende agricole, alcune destinate al turismo trasformate in resort di charme, alcune sono diventate masserie didattiche ma tutte mantengono inalterato il fascino della vita rurale di un tempo.

La visita di una masseria permetterà di scoprirne la storia, ammirarne l’architettura e anche di lasciarsi affascinare dalla bellezza e unicità dei luoghi che raccontano storie straordinarie.



La Grotta Zinzulusa e la Notte della Taranta

La Grotta Zinzulusa


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La Grotta Zinzulusa è una tra le dieci più importanti al mondo: è celebre per il suo grandissimo numero di stalattiti e stalagmiti e nasce da un fenomeno carsico risalente alla preistoria per questo assume una grande rilevanza geologica. La grotta è caratterizzata da un incontro tra le acque marine e acque sorgive gelide che danno vita ad un ecosistema unico al mondo.

La Grotta della Zinzulusa prende questo nome dagli “zinzuli” cioè gli stracci infatti molti stalattiti e stalagmiti della grotta assumono le sembianze di un abito logoro.

La grotta è divisa in 3 parti: la prima parte si chiama Conca e da qui si accede al tratto più lungo chiamato Corridoio delle Meraviglie, qui sarà possibile ammirare un grande numero di stalattiti e stalagmiti che assumono diverse forme, la sensazione che si proverà all’ingresso sarà di temperatura freddissima  e si resterà molto impressionati dal colore limpidissimo e cangiante delle acque.

La seconda parte prende il nome di Duomo proprio perché caratterizzata da colonne calcaree, è alta 25 metri, qui la roccia è più morbida quindi diminuisce il numero di stalattiti e stalagmiti.  


L’ultima parte prende il nome di Cocito ed è un bacino con acque limpidissime dove è evidente la sovrapposizione tra acque sorgive freddissime ed acque marine più calde e salmastre. Questo bacino è soggetto a frequenti studi grazie alla presenza di una specie di gamberetti assai rara: i gamberetti ciechi.


La leggenda della Grotte della Zinzulusa

La tradizione popolare narra di un ricco barone di Castro molto crudele e malvagio e allo stesso tempo ricchissimo. La moglie del barone morì mentre la figlia continuò a vivere molto triste e sempre vestita di stracci.

Un giorno una fata buona regalò alla bambina un vestito bellissimo e strappò gli stracci che indossava, questi volarono e si andarono ad adagiare sulle pareti della grotta pietrificandosi, da quel momento la Grotta prese il nome di Zinzulusa proprio a causa di quegli stracci che la ornavano.


La fata scagliò il barone nel profondo delle acque sottostanti, dove si adagiò si formò il lago Cocito, i gamberetti assistettero a questo avvenimento e ne restarono accecati per sempre.

La figlia si sposò con un principe ricco e buono e visse felice per sempre.


La Grotta della Zinzulusa: consigli per la visita

Le visite alla grotta della Zinzulusa in estate vanno dalle 9,30 alle 19,30 e spesso si incontrano lunghe file, per questo bisogna munirsi di cappellini per coprire la testa e crema solare in attesa del proprio turno.

Entrando nella grotta si avvertirà la differenza di temperatura con l’esterno (differenza accentuata nel periodo estivo) per questo vi suggeriamo di munirvi di una stola o una giacca leggera per coprire le spalle. 

E’ consigliato utilizzare scarpe comode che agevolino il passaggio in tratti della grotta che potrebbero risultare scivolosi.

La Notte della Taranta

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La Notte della Taranta è un festival di musica popolare per valorizzare la musica tradizionale salentina. Si svolge ad agosto ed è itinerante e termina con il concertone finale di Melpignano. 

La notte della Taranta parte dalla “pizzica pizzica” una danza vivace e movimentata per la guarigione delle “tarante”, donne che erano state pizzicate dalla tarantola (piccolo ragno che si formava nel periodo della mietitura) e che entravano in uno stato di choc che riuscivano a superare solo con la musica. Dopo giorni e giorni di danze, dopo aver sudato riuscivano a guarire. 

In realtà sembra che il “tarantismo” sia una sorta di reazione al regime patriarcale che impediva alle donne di esprimersi e le portava ad un stato di depressione: la motivazione del pizzico velenoso della tarantola sembrava fosse una via di uscita per poter esprimere liberamente la rabbia.

La pizzica pizzica è un ballo che si fa in coppia e prevede alcuni passi fondamentali tra cui la camminata cadenzata, il passo saltellato e il passo puntato, è caratteristico anche l’uso del fazzoletto che sventolato simboleggia l’invito al proprio partner a ballare, trasformando la pizzica in un ballo di corteggiamento.

La pizzica è un ballo talmente travolgente che, anche chi non lo ha mai sentito, a contatto con questa musica si troverà a ballare facendosi coinvolgere dal suo ritmo!

Lecce

ItalyRA


Lecce è tra le più belle città d’arte del sud, unisce le sue origini messapiche ai resti della dominazione romana mescolandole alla ricchezza dello stile barocco creando così uno stile unico denominato “barocco leccese” caratterizzato dall’utilizzo della pietra leccese, calcarea, facilmente modellabile e dai colori caldi.

Il centro storico è ricco di esempi di arte barocca leccese non solo sulle Chiese e sui monumenti ma anche sui balconi e terrazze private.

Le vie di Lecce sono un museo a cielo aperto, ovunque ci si imbatte in testimonianze del barocco leccese: 

  • Piazza Duomo

 con un campanile e due facciate una delle quali molto decorata e l’altra molto sobria.



  • Piazza Sant’Oronzo 

rappresenta il salotto cittadino, è luogo di incontro e di ritrovo. La colonna votiva centrale è il segno di ringraziamento al protovescovo Oronzo che intervenne per risparmiare la città ad un’epidemia di peste.



  • Anfiteatro romano 

la più importante testimonianza dell’epoca romana.



  • Basilica di Santa Croce 

iniziata nel ‘300 e completata tra il ‘500 e ‘600 è assolutamente da vedere per il suo equilibrio fra lo stile classico e barocco e la bellezza degli interni.

Esperienza a Lecce: il Pasticciotto leccese

La visita a qualsiasi città della Puglia è sempre legata ad un’esperienza gastronomica: la scoperta di Lecce non sarà completa senza aver provato il suo Pasticciotto Leccese

Un barchetta di fragrante pasta frolla condita con crema pasticcera aromatizzata al limone e amarena, ricoperta da pasta frolla spennellata con uovo, cotta in forno nella sua tradizionale forma di rame… inutile dire che è impossibile esprimere con parole la sensazione unica e il gusto di questo tipico manicaretto leccese! Il Pasticciotto andrebbe mangiato caldo e accompagnato dal caffè leccese cioè caffè in ghiaccio con latte di mandorla.

Nel 2008 il pasticciere Angelo Bisconti ha inventato una varietà diventata famosa in tutto il mondo del pasticciotto: Il Pasticciotto Obama! In clima di campagna elettorale americana e a seguito della vittoria di Obama, Angelo decise di aggiungere il cacao all’impasto e alla farcitura inventando così una nuova modifica alla ricetta originale che ha ricevuto un grande successo!


Il pasticciotto leccese: ricetta

Ingredienti per la Pasta Frolla
www.nelsalento.com

      • - 500 g. di farina
      • - 250 g. di burro
      • - 200 g. di zucchero
      • - 3 tuorli


Preparazione:

Per fare la pasta frolla, unire con le mani il burro e la farina. Fare una fontana e al centro mettere i tuorli d’uovo con lo zucchero, impastando molto rapidamente. Formare una palla ed avvolgerla nella pellicola, tenendola in frigo per 30 minuti.

Ingredienti per la Crema:

      • - Mezzo litro di latte
      • - 3 uova
      • - 125 g. di zucchero
      • - 1 bustina di vanillina


Preparazione:


Per la crema invece, prendere una ciotola e mescolare le uova, lo zucchero e la vanillina, aggiungendo un po’ alla volta la farina setacciata. Versare il latte bollente sul composto e mettere sul fuoco, mescolando fino ad ebollizione. Togliere dal fuoco e lasciar raffreddare.

Formare dei dischi da 30 cm. con la pasta frolla precedentemente tirata, riempire il fondo dello stampo, versare la crema e ricoprire con il secondo disco. Ricordate di chiudere il bordo ed infornare per 20 minuti a 180°.



Castel del Monte in Puglia

Il castello è stato costruito a pochi chilometri da Andria su una collina che domina la zona circostante. Fu fatto costruire dall'imperatore Federico II  di Svevia nel 1240 e la sua origine è avvolta dal mistero: la leggenda racconta che Castel del Monte in Puglia sorge dove si trovava una statua con un enigma, un saraceno riuscì a risolvere l’enigma e scavando sulla collina trovò un tesoro che utilizzò per costruire il castello.

Castel del Monte in Puglia non possiede mura di cinta, né fossato né stalle ed è per questo che gli sono state attribuite diverse funzioni: da tempio a luogo appartato per studiare a luogo di relax

Castel del Monte in Puglia è considerato un progetto esoterico ed è avvolto da un alone di mistero: il numero 8 ricorre nell’intera costruzione del castello infatti ci sono 8 torri ottagonali, un labirinto di 8 stanze, 8 finestre per piano, i gradini delle scale a chiocciola che uniscono il due piani sono 44… per questo motivo si dice che sia magico e che addirittura custodisca il Sacro Graal (il calice utilizzato da Gesù durante l’ultima cena). Una volta entrati nel castello non si riuscirà mai a dare le spalle all’entrata in forma di rispetto!

Federico II ha lasciato 3 impronte nel castello per dimostrare che è stato veramente lui il costruttore: la prima impronta si trova vicino ad un giglio, la seconda è il numero 56 (età dell’imperatore alla sua morte) e la terza è la lettera F.

La posizione del Castello del Monte in Puglia è studiata in modo che durante i giorni di solstizio ed equinozio le ombre delle pareti abbiano una particolare direzione. Il portale all’ingresso del castello è costituito da 2 colonne e 2 leoni: il primo con lo sguardo rivolto verso il sorgere del sole al solstizio d’inverno, il secondo al sorgere del sole al solstizio d’estate.

Il Castel del Monte in Puglia è unico nel suo genere ed è stato inserito tra i luoghi del Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO.

La visita al Castel del Monte è una tappa obbligatoria per chi si trova in Puglia alla scoperta della sua parte mistica!



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